Dalle paralimpiadi di Tokio agli Europei!

10-09-2021 14:45 -

Intervista alla nostra Eva Ceccatelli

-Come sono andate le Olimpiadi?

L'emozione di partecipare è stata grandissima, come ogni atleta come squadra speravamo di tornare a casa con qualche medaglia, ma per essere la prima volta che partecipiamo come squadra alle olimpiadi non ci lamentiamo!

-Lo stress è stato tanto?

Sì, l'idea di essere alle Olimpiadi è il sogno di ogni atleta, per noi che non abbiamo troppa esperienza in grandi competizioni è stato bello quanto stressante! A causa del covid l'ultima partita l'abbiamo disputata a febbraio 2020, quindi abbiamo dovuto gestire un carico di emozione enorme, ma siamo fiere di aver dimostrato di essere all'altezza di affrontare squadre più altissimo livello.

-Che sensazione avete provato ad indossare la maglia azzurra?

Siamo state fierissime! Tra l'altro la nazionale di sitting-volley è la prima squadra femminile italiana a qualificarsi alle Paraolimpiadi, siamo onorate sia come donne che come sportive di aver compiuto in prima persona questa impresa. E' stata anche la prima volta che abbiamo avuto la televisione a riprenderci. Abbiamo ricevuto il calore di tantissime persone che ci hanno visto giocare e ci hanno sostenuto con messaggi e chiamate, persone che ci hanno scritto per sostenerci, per dirci che era la prima volta che vedevano uno sport come il sitting-volley, per congratularsi con noi. Tutto questo ci ha davvero scaldato il cuore.

-Come è stato arrivare a Tokyo, stare nel villaggio olimpico?

è stato stranissimo, di solito il villaggio lo si vede solo dalla tv, invece noi ci abbiamo vissuto dentro! È davvero un mondo dove ci sono soltanto atleti e le loro delegazioni (staff sportivo, medici, fisioterapisti). Ti capita magari di trovarti seduto accanto a qualcuno che magari ha una medaglia d'oro al collo come se niente fosse. Abbiamo vissuto delle sensazioni molto particolari, soprattutto noi che siamo nuove nell'ambiente! A causa dei protocolli anti-covid abbiamo potuto socializzare soltanto con sportivi italiani, ma è stato molto bello tifare tutti insieme gli altri atleti della Nazionale.

-Che tipo di esperienza è stata come squadra?

Come team l'abbiamo vissuta benissimo, ci è servito a fare esperienza, a legare ancora di più e ad imparare come gestire meglio l'ansia del pre-partita. Alle Olimpiadi tutto è diverso, anche le tempistiche di gioco, pensa che per giocare alle 10 di mattina dovevamo alzarci alle 5! Ma anche questo ci è servito per crescere come giocatrici e come squadra.

-Cosa sentite che avreste potuto migliorare?

Diciamo che forse l'emozione ci ha un po' penalizzato e anche il fatto di non aver giocato da tanto. L'unico punto su cui mi sento dovremmo lavorare è la continuità di gioco: il primo set lo abbiamo vinto quasi sempre, anche contro la Russia ma magari sul secondo non avevamo quella cattiveria in più necessaria per vincere. Queste cinque partite giocate alle Olimpiadi ci sono servite, siamo migliorate esponenzialmente gioco dopo gioco.

-Quali sono i prossimi obiettivi?

Il mese prossimo tanto per non perdere il ritmo giochiamo gli Europei! Questa settimana ce la siamo prese per realizzare cosa abbiamo vissuto e staccare un po', ma dalla prossima si riparte a bomba con la testa agli Europei. Non vediamo l'ora di trovarci contro la Russia di nuovo e fargliela vedere!